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Ipertensione arteriosa: cos'è, come si diagnostica, come si previene e cura.

Cos'è l'ipertensione arteriosa?

L'ipertensione arteriosa è una condizione risultante di un'incrementata pressione sanguinea all’interno dei vasi arteriosi, con valori dunque più elevati rispetto a quelli “normali”. In generale, la pressione all’interno dei vasi arteriosi è dovuta ad una risultante tra la forza esercitata dal sangue circolante sulle pareti delle arterie a seguito delle contrazioni del cuore e la resistenza che le pareti arteriose offrono.

Il corpo umano è in grado di eseguire velocemente aggiustamenti dei valori della pressione arteriosa attraverso una complessa interazione tra sistema nervoso centrale, ormoni e altre sostanze prodotte a livello del sistema nervoso periferico. Quando il sistema non riesce ad adattarsi, la risultante è l’ipertensione arteriosa.


Quali sono i sintomi dell’ipertensione arteriosa e perché la pressione alta è “pericolosa”?

L’aumento dei valori pressori non sempre si accompagna alla comparsa di sintomi, specie se avviene in modo non improvviso: l’organismo si abitua progressivamente ai valori sempre un po’ più alti, e non manda segnali al paziente. In buona parte dei pazienti dunque l’ipertensione arteriosa decorre in maniera asintomatica. Sintomatologie non particolarmente specifiche possono essere:

  • mal di testa mattutino

  • sensazione di vertigine associata a “ronzii” nelle orecchie (acufeni)

  • fugaci alterazioni della vista (visione nera, o presenza di puntini luminosi davanti agli occhi)

  • perdite di sangue dal naso (epistassi)

Tuttavia, in contrapposizione alla globale scarsità di sintomi correlati alla sua presenza, la pressione alta può portare a conseguenze gravi, principalmente cardiovascolari quali:

  • Ictus

  • Aterosclerosi precoce con aumentato rischio di cardiopatia ischemica (infarto), ictus ischemico, disfunzione vascolare arteriosa periferica

  • insufficienza renale


Quali sono le cause dell’ipertensione arteriosa?

L’ipertensione arteriosa può essere classificata in primaria e secondaria.

Nell’ipertensione arteriosa primaria (o essenziale), che rappresenta circa il 95% dei casi di ipertensione, non esiste una causa precisa, identificabile e curabile: gli elevati valori pressori sono il risultato dell’alterazione dei meccanismi complessi che regolano la pressione.

Nel restante 5% dei casi, invece, l’ipertensione è la conseguenza di malattie, congenite o acquisite, che interessano i reni, i surreni, i vasi, il cuore, e per questo viene definita ipertensione secondaria. In questi casi, l’individuazione e la rimozione delle cause (cioè, la cura della malattia di base) può accompagnarsi alla normalizzazione dei valori pressori. Questa tipologia di ipertensione definita “secondaria” coinvolge principalmente soggetti giovani (<40aa) e spesso si caratterizza per valori di pressione più alti e più difficilmente controllabili con la terapia farmacologica.


Quali sono i valori di pressione che definiscono la presenza di “ipertensione arteriosa”?

Generalmente, si definisce ipertesa una persona i cui valori di pressione misurati in un ambulatorio medico siano uguali o superiori a 140/90mmHg (millimetri di mercurio).


È importante che i valori pressori a domicilio siano misurati con uno strumento adeguato (anche automatico), da seduti, non in uno stato emozionale agitato e con il braccio all’altezza del cuore. L’ideale sarebbe fare 3 misurazioni a distanza di 1-2 minuti l’una dall’altra, facendo poi la media del risultato ed appuntando i valori per poi mostrarli al proprio Medico Curante o Cardiologo di fiducia.


Talvolta in presenza del Medico i valori possono risultare molto più alti del normale, fenomeno definito come “ipertensione da camice bianco”.

Per evitare false diagnosi dovute all’ipertensione da camice bianco o per una valutazione omnicomprensiva durante le 24h è utile effettuare un Holter pressorio, il quale non è altro che uno sfigmomanometro automatico che misura la pressione arteriosa al vostro domicilio per 24h a cadenza di mezz’ora. Tale dispositivo è l’ideale per la valutazione domiciliare della:​

  • pressione arteriosa con un grado di massima accuratezza

  • efficacia del trattamento anti-ipertensivo

  • variazioni diurne e notturne della pressione arteriosa

  • sintomatologia correlabile a sospetta ipertensione arteriosa


Come prevenire ed eventualmente trattare l’ipertensione arteriosa?

Uno stile di vita salutare è la prima terapia per tenere la pressione arteriosa sotto controllo e per prevenire il rischio di malattie cardiovascolari. In particolare tali aggiustamenti comportamentali risultano essere:

  • Smettere di fumare

  • Limitare il consumo di alcol, infatti i valori di pressione arteriosa e l’abuso di alcool vanno di pari passo, sia negli uomini che nelle donne. Bere in modo moderato (non più di 2 bicchieri di vino o di birra al giorno per gli uomini e non più di 1 per le donne).

  • Seguire una dieta sana ed equilibrata e cioè: ridurre il consumo di sale, non solo limitandone l’aggiunta al cibo, ma anche portando al minimo il consumo di alimenti che ne sono ricchi (ad esempio, i salumi, i formaggi stagionati, i cibi pre-cotti, le salse o i dadi); aumentare il consumo di frutta e verdura fresca (almeno 5 porzioni al giorno), di noci e semi oleosi, di pesce e di latticini a basso contenuto in grassi; utilizzare olio di oliva come condimento; ridurre il consumo di carni rosse e anche l’apporto calorico in generale.

  • Praticare attività fisica, non necessariamente di intensità strenua, per almeno 150 minuti a settimana (camminate a ritmo sostenuto, nuoto etc.)

Tali adattamenti comportamentali talvolta tuttavia non sono sufficienti, soprattutto in pazienti con valori di pressione particolarmente elevati in partenza. In questo caso vi sono varie classi di farmaci utili per ridurre i valori pressori e nel prevenire le complicanze dell’ipertensione. Le famiglie farmacologiche di tali farmaci risultano essere gli ACE-inibitori, i sartani, i calcio antagonisti, beta-bloccanti, i diuretici. La scelta del tipo di farmaco deve essere fatta sulla base di eventuali indicazioni o controindicazioni specifiche, insomma “su misura” per ciascun tipo di paziente, al fine di trovare la molecola più efficiente e con migliore tollerabilità.


Conclusioni

Riassumendo, l’ipertensione arteriosa è per lo più un fenomeno che decorre in maniera asintomatica, ma con potenziali complicazioni cardiovascolari gravi (aumentato rischio di ictus, infarto, insufficienza renale). La diagnosi di ipertensione arteriosa si ha con valori di pressione arteriosa superiori a 140/90mmHg, tramite valutazione ambulatoriale, domiciliare, o tramite Holter Pressorio. Accorgimenti dello stile di vita sono utilissimi nel prevenire ed eventualmente far regredire lo stato di ipertensione arteriosa; in caso contrario sono disponibili varie tipologie di farmaci che se scelti con criterio nel contesto di una visita cardiologica, risultano essere altamente efficienti e tollerabili.



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