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Ateromasia carotidea: significato, diagnosi e trattamento

Cosa è l’ateromasia carotidea?

Per ateromasia carotidea si intende la presenza di placche ateromasiche a livello delle carotidi, i principali vasi sanguigni che portano sangue al cervello. Le placche ateromasiche sono “protuberanze” all’interno dei vasi arteriosi composte di materiale lipidico, cellule infiammatorie e tessuto fibroso.



Quali sono le implicazioni cliniche?

L’ateromasia carotidea può essere asintomatica per anni, ma rappresenta un fattore di rischio significativo per eventi neurologici gravi e potenzialmente irreversibili, come:

  • Attacco ischemico transitorio (TIA): un "mini-ictus" con sintomi che si risolvono entro 24 ore.

  • Ictus ischemico: causato da un’interruzione duratura del flusso sanguigno cerebrale, che può provocare danni neurologici permanenti.

La gravità clinica dipende da:

  • Il grado di stenosi (restringimento) del vaso.

  • La morfologia e la stabilità della placca.

  • La presenza di sintomi neurologici.


Come si diagnostica l’ateromasia carotidea?

La diagnosi si basa su esami strumentali non invasivi, mirati a valutare la presenza, l’entità e le caratteristiche delle placche aterosclerotiche. I principali sono:

  • EcoColorDoppler dei tronchi sovra-aortici (TSA): esame di prima scelta, valuta il flusso sanguigno e identifica placche e stenosi.

  • Angio-TC o Angio-RM: utili in casi più complessi o in previsione di interventi chirurgici, per una visualizzazione più dettagliata dell’anatomia vascolare.


Qual è la terapia?

Il trattamento dell’ateromasia carotidea si basa su strategie combinate, volte a ridurre il rischio cardiovascolare e prevenire eventi ischemici:

1. Modifiche dello stile di vita

  • Alimentazione equilibrata (povera di grassi saturi e ricca di fibre).

  • Attività fisica regolare.

  • Smettere di fumare.

  • Controllo del peso corporeo.

2. Terapia farmacologica

  • Statine per ridurre i livelli di colesterolo LDL.

  • Antiaggreganti piastrinici (es. aspirina) per prevenire la formazione di trombi.

  • Antipertensivi e ipoglicemizzanti, se indicati, per gestire ipertensione e diabete.

3. Trattamento interventistico

Indicato nei pazienti con stenosi severa (≥70%) e/o sintomatici:

  • Endoarterectomia carotidea: rimozione chirurgica della placca.

  • Stenting carotideo: inserimento di una protesi vascolare per mantenere aperta l’arteria.

La scelta tra chirurgia e stenting dipende da vari fattori, tra cui l’anatomia del paziente, il rischio operatorio e l’esperienza del centro.

 

In conclusione

L’ateromasia carotidea è una condizione silenziosa ma potenzialmente pericolosa. Una diagnosi precoce, attraverso controlli mirati, e una gestione personalizzata sono fondamentali per prevenire complicanze gravi come l’ictus. Se hai fattori di rischio cardiovascolare o sintomi sospetti, parlane con il tuo Cardiologo: la prevenzione è il miglior trattamento.

 

 
 
 

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Dr Andrea Bernardini
Dr. Andrea Bernardini

Cardiologo specializzato nella diagnosi e  trattamento avanzato delle aritmie a Firenze. Valutazioni aritmologiche per studi elettrofisiologici, ablazione di fibrillazione atriale, impianto di pacemaker e defibrillatori. Valutazioni cardiologiche di prevenzione e per il trattamento delle principali patologie cardiiovascolari tra cui ipertensione e ipercolesterolemia. 

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