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La Fibrillazione Atriale: trattamento (pt.4)

Nei precedenti post abbiamo già esplorato insieme cosa sia la fibrillazione atriale, come si diagnostichi e quali sono i sintomi più frequenti associati alla sua insorgenza. Vediamo insieme quali sono le opzioni terapeutiche per la gestione e cura della FA.

Innanzitutto come già detto la fibrillazione atriale aumenta il rischio di coaguli del sangue e conseguentemente di ictus. Dunque il tassello fondamentale della prevenzione delle complicanze associate alla fibrillazione atriale è l’utilizzo dei farmaci anticoagulanti. Tali farmaci vengono prescritti in base ad uno “score” (punteggio) di probabilità di rischio di trombosi e si dividono in due categorie:

  • Il Warfarin “Coumadin”

  • I cosiddetti “NAO” o “Nuovi Anticoagulanti Orali”: questi ultimi sono rappresentati da 4 farmaci differenti (Rivaroxaban, Edoxaban, Dabigatran, Apixaban) che hanno approssimativamente lo stesso funzionamento ed efficacia. Li differenza la modalità di assunzione (due volte al die o una volta al die) e alcuni dettagli riguardo alla riduzione del dosaggio in caso di insufficienza renale. In alcuni casi selezionati, i NAO non sono prescrivibili ma è necessario assumere Coumadin: insufficienza renale cronica di grado severo, presenza di protesi valvolare di tipo meccanico, presenza di trombosi endoventricolare, stenosi mitralica di grado più che moderato, altre condizioni sistemiche necessitanti l’utilizzo di Coumadin, es trombosi dovuta a Lupus). Per tali farmaci è necessario un Piano Terapeutico AIFA che può compilare il Cardiologo Curante e il Medico di Famiglia.

Quali sono invece le opzioni terapeutiche invece per "curare" effettivamente la FA?

Una volta anticoagulato e dunque “protetto” il paziente, si penserà alla strategia per il controllo del ritmo “rhythm control” o di controllo della frequenza della FA “rate control”.


Per il controllo del ritmo (vale a dire del tentativo di ripristinare il ritmo sinusale “normale” del cuore) si può ricorrere a

  • Farmaci antiaritmici: Gli antiaritmici sono farmaci che aiutano a "combattere" la FA, ripristinando il ritmo sinusale. Questi farmaci includono l'Amiodarone, la Flecainide, il Propafenone ed il Sotalolo. Hanno globalmente una resa intorno al 50% del mantenere stabilmente il ritmo sinusale.

  • Cardioversione elettrica: La cardioversione è una procedura in cui si utilizza una “scossa elettrica” per ripristinare il ritmo cardiaco normale. L’energia elettrica attraversa il cuore e lo “resetta elettricamente”. Il paziente viene sedato durante la “scossa” e dunque non sente dolore o altri fastidi. Necessita di accesso all’ospedale, solitamente in regime di Day Hospital (dimissione dopo poco tempo dalla procedura). Il paziente deve essere anticoagulato da almeno 21 giorni prima della cardioversione, altrimenti è necessaria l’esecuzione di un esame diagnostico per verificare l’assenza di trombi a livello cardiaco. La cardioversione è una procedura efficace nell’immediato, ma non “cura” a lungo termine la fibrillazione atriale, che può ripresentarsi dopo poco tempo.

  • Ablazione transcatetere: L'ablazione è una procedura invasiva in cui si utilizzano vari tipi di energia che agiscono eliminando (“ablando”) alcune zone del cuore che favoriscono l’insorgenza ed il mantenimento della fibrillazione atriale. Questa procedura viene eseguita in sala di elettrofisiologia sotto guida dei raggi X e di sistemi di mappaggio elettroanatomico, che ricostruiscono una immagine 3D del cuore nel quale il Cardiologo Elettrofisiologo si orienta per eseguire l’ablazione. L'ablazione ha tra le 3 tecniche la resa più alta nel mantenimento del ritmo sinusale, con percentuali ad un anno che si attestano intorno a 70-80% per i casi di fibrillazione atriale parossistica, 60-70% per la fibrillazione atriale persistente

  • In aggiunta a tali terapie, si ricorda quanto sia importante effettuare modifiche dello stile di vita: La fibrillazione atriale è spesso associata a fattori di rischio modificabili, come il fumo, l'obesità e il consumo eccessivo di alcol. Pertanto, apportare modifiche allo stile di vita può essere un fattore importante per la prevenzione e il trattamento della fibrillazione atriale. Queste modifiche includono l'aumento dell'attività fisica, la perdita di peso, l'eliminazione del fumo e del russamento notturno e il controllo del consumo di alcol

Per il controllo della frequenza cardiaca (“rate control”), vale a dire quando si decide che è meglio controllare la frequenza cardiaca determinata dalla FA piuttosto che tentare di ripristinare il ritmo sinusale, si possono utilizzare numerosi farmaci come ad esempio i beta-bloccanti, i calcio antagonisti, la digitale In alcuni casi selezionati, tendenzialmente pazienti anziani con frequenza cardiaca incontrollabile con i farmaci ed episodi di bradicardia e/o svenimenti ad essi correlati, si può ricorrere all’impianto di un Pacemaker e alla modulazione (ablazione) del Nodo Atrioventricolare, vale a dire la porzione del cuore che trasmette gli impulsi dall’atrio al ventricolo. Tale tecnica viene definita “ablate & pace”.

In sintesi, la fibrillazione atriale è una condizione comune che richiede un trattamento tempestivo e appropriato. Ci sono diverse opzioni terapeutiche disponibili per la gestione della fibrillazione atriale, che includono farmaci anticoagulanti, antiaritmici, cardioversione elettrica, ablazione transcatetere e modifiche dello stile di vita. Se si sospetta di avere la fibrillazione atriale, è importante consultare il proprio medico per una valutazione e un piano di trattamento adeguati.


Per una ricapitolazione di tutti gli aspetti trattati della Fibrillazione, si possono consultare anche i post del Blog



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