La fibrillazione atriale si divide in primitiva, condizione per la quale essenzialmente essa non è associata ad un franco fattore causativo (anche se possono esserci fattori predisponenti) oppure in secondaria, situazione in cui è identificabile una causa responsabile dell’aritmia (ad esempio ipertiroidismo, condizione post-operatoria, insufficienza valvolare mitralica significativa).
Nel caso della fibrillazione atriale secondaria, tendenzialmente una volta rimosso il fattore scatenante (es ipertiroidismo), anche l’aritmia tende a scomparire. Quindi in questo caso la terapia è volta principalmente alla risoluzione della causa scatenante l’aritmia.
Quali sono i fattori predisponenti alla fibrillazione atriale? In generale tuttavia al di là della classificazione un primaria o secondari, i fattori predisponenti all'insorgenza e al mantenimento dell'aritmia risultano essere:
ipertensione arteriosa
malattie delle valvole cardiache, in particolare insufficienza o stenosi severa della valvola mitralica, che che determinano una dilatazione e stress meccanico dell’atrio sinistro
diabete mellito
fumo di tabacco: fondamentale la cessazione del vizio!
eccessivo consumo di alcool o caffè
obesità
apnee del sonno: è importante riferire al proprio Cardiologo se si “russa” la notte
broncopatia cronica ostruttiva (BPCO)
malattia coronarica con conseguente riduzione di afflusso di sangue al miocardio determinante ischemia
disordini gastroenterici (ulcera gastrica, reflusso gastroesofageo)
scompenso cardiaco
attività fisica strenua dovuta ad esempio ad attività di endurance (maratona, ciclismo), ma anche all’estremo opposto, inattività fisica
cardiopatie congenite e pericardite
alterazioni tiroidee (ipertiroidismo, ipertiroidismo)
anemia
insufficienza renale
stati di infiammazione cronica (es. malattie autoimmuni) e malattie oncologiche debilitanti
In generale fattori di stress esterni sopraelencati inducono un progressivo processo di rimodellamento elettrico ed anatomico degli atri. Questo processo Il rimodellamento strutturale facilita la dissociazione elettrica tra i fasci muscolari e le eterogeneità di conduzione locale favorendo meccanismi di rientro elettrico ed il perpetuarsi dell'aritmia.
E’ fondamentale correggere per tempo le condizioni predisponenti al fine di prevenire l’aritmia e in caso di sua presenza, adiuvare il trattamento farmacologico/interventistico!
Nei prossimi post approfondiremo insieme:
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